Parlando di EDUARDO al Circolo anziani
EDUARDO DE FILIPPO
 
eduardo

Era figlio naturale dell’attore Eduardo Scarpetta e della sarta teatrale Luisa DeFfilippo ( figlia di Luca, fratello di Rosa Scarpetta, moglie legittima di Eduardo Scarpetta ), da cui nacquero Titina, Eduardo e Peppino.

Eduardo nacque a Napoli, nel quartiere Chiaia il 24/5/1900.

Egli, figlio d’arte, fece la sua prima comparsa sul palcoscenico del Teatro Valle di Roma, a soli quattro anni, tra le braccia dell’attore Gennaro Della Rossa, in una delle rappresentazioni dell’operetta “La Geisha”.

Frequentò i primi studi al Collegio Chierchia, alla Via Foria, dove si comportò con insofferenza: egli non sopportava la sua condizione di figlio illegittimo, condizione che all’epoca rappresentava una grossa tara, per cui più volte, ebbe a fuggire dall’Istituto.

Già da allora si dilettava a scrivere poesie, dando sfogo alla sua creatività.

Nel 1913, dopo l’ennesima fuga dal Collegio, interruppe gli studi regolari, ma continuando, da autodidatta, la sua istruzione, leggendo molto, in particolare i lavori teatrali, a lui già noti, avendoli letti sotto la guida del padre, Eduardo Scarpetta, il quale lo costringeva a copiare, per almeno due ore al giorno, le commedie di autori italiani e napoletani.

Si cimentò nella rivista teatrale di Rocco Galdieri , prima, poi in quella di Enrico Altieri, con la quale si esibì sui palcoscenici del Teatro S. Ferdinando, del Trianon ( oggi tempio della canzone napoletana) e dell’ Orfeo (oggi Cinema Argo).

Nel 1914 Eduardo entrò nella compagnia del fratellastro Vincenzo Scarpetta, unendosi alla sorella Titina, che già da quando aveva 10 anni lavora con il fratellastro.

Alla fine della Grande Guerra (1915-18) prestò servizio militare nel Corpo dei Bersaglieri (II° Reggimento di stanza a Roma Trastevere) dove venne incaricato di organizzare piccole recite per i militari.

In questo periodo ebbe a maturare la sua voglia di divenire regista e autore teatrale e nel 1920 scrisse la sua prima commedia Farmacia di turno, atto unico rappresentato l’anno successivo dalla Compagnia di Vincenzo Scarpetta.

Dal fratellastro Vincenzo, Eduardo apprese quella severità e quel rigore professionale che lo caratterizzarono per tutta la vita e che, in seguito, faranno di lui un grande artista, apprezzato tanto in Italia quanto all’Estero.

Negli anni ’27 e ’28 Eduardo decise di arricchire la propria formazione teatrale, recitando in lingua nazionale; venne scritturato dall’impresario Sebastiano Bufi nella compagnia Carini-Falconi; recitando così il repertorio di Dario Niccodemi, uno dei grandi autori dell’epoca.

La compagnia, nonostante il grande successo, presto si sciolse e Eduardo tornò a recitare con il fratellastro Vincenzo Scarpetta, dove conobbe Dorothy Pennington, una ragazza americana in vacanza in Italia con la sua famiglia, e di lei s’innamorerà perdutamente.

Nel ’28 i due si sposarono, contro la volontà della famiglia di lei, i cui genitori avevano dichiarato che non avrebbero mai tollerato che la loro figlia sposasse un attore.

Il matrimonio venne celebrato nella chiesa Evangelica di Via Nazionale a Roma.

Dopo la prima commedia, lui diede vita a tutta una lunga serie di opere teatrali di grande successo, tra le quali, mi piace citare Uomo e galantuomo, Natale in casa Cupiello , Questi fantasmi , De Pretore Vincenzo, Sabato, domenica e lunedì, Filumena Marturano , che egli scrisse apposta per la sorella Titina,( la quale, giustamente, anzi molto giustamente lamentava che a lei venivano riservate parti meno impegnative) ed ancora, Napoli milionaria, Le bugie con le gambe lunghe, Le voci di dentro, Il Sindaco di Rione Sanità e tante, tante altre.

La Filumena Marturano fu un vero capolavoro, rappresentato migliaia di volte in tutti i teatri del mondo, dalla Russia alle Americhe. E’ una commedia in 3 atti scritta nel 1946, per la sorella Titina, come ho già detto, e inserita nella raccolta “Cantata dei giorni dispari”.

Il personaggio di Filomena Marturano è stato interpretato nel tempo dalle più brave attrici del teatro napoletano e non solo; infatti la parte della protagonista è stato impersonato, oltre che da Titina, da Regina Bianchi, Pupella Maggio, Valeria Moriconi, Isa Danieli, Lisa Storti, tutte attrici di grosso spessore. Mentre nella versione cinematografica tratta da Vittorio de Sica, sotto il titolo di “Matrimonio all’italiana” si è imposta con la sua grande bravura Sofia Loren con accanto, nelle vesti di Domenico Soriano, Marcello Mastroianni.

Un grande successo per De Sica questo film , che resta tra i capolavori della cinematografia italiana.

Il repertorio di Eduardo è ricco, egli porta in scena non solo i lavori suoi e dei suoi fratelli e di Scarpetta, ma anche testi di Armando Curcio, Pirandello, Ugo Betti, Luigi Antonelli, Paola Riccora, Lucio D’Ambra, Gino Rocca, tanto per citarne alcuni.

Il teatro dialettale di Eduardo, al cui successo ha contribuito la sua stupefacente capacità di attore, si ricollega alla tradizione ottocentesca, rinnovandola con una approfondita analisi delle dolorose condizioni della vita umana, che è quella della realtà napoletana, ma che assurge a metafora più ampia di una umanità tormentata dagli egoismi, dai soprusi, dalle ingiustizie, dal tradimento nei confronti dell’innocenza e della bontà; alla base del suo teatro, in breve, “c’è sempre il conflitto tra individuo e società”. Come vedete il mondo non cambia mai, quello che stiamo vivendo oggi, lo abbiamo vissuto ieri, lo rivivranno domani, così come G.B.Vico, teorizzava parlandoci di “ corsi e ricorsi storici”.

Il trio De Filippo,( Edoardo, Titina e Peppino) ebbe un successo immenso; peccato che si sciolse per le gelosie tra i due fratelli, dovute più a una questione caratteriale che a motivi di interesse. Certo Peppino ed Eduardo, caratterialmente erano diversi, ma entrambi professionalmente grandi.

Con Eduardo recitarono i più grandi artisti ( Tina Pica, Dolores Palumbo, Luigi De Martino, Alfredo Crispo, Gennaro Pisano, Pupella Maggio, Dante Maggio).

Molte sue commedie sono state oggetto di sceneggiatura cinematografica e molti sono stati i film da lui girati o diretti , ricordo Il sindaco di Rione Sanità e Gli esami non finiscono mai .

E’ stato insignito di 2 lauree H.C. (Birmingham nel ’77 e Roma nel ’81), è stato nominato senatore a vita nel giugno ’81 ed aderì al gruppo della Sinistra Indipendente.

La sua vita privata è stata , da giovane, molto frenetica e confusa, da anziano ha trovato pace e serenità.

Nel 1936 venne denunciato alla polizia per “atteggiamento antifascista”; nel ’37 di nuovo denunciato perché si era rifiutato di partecipare al “sabato teatrale”, voluto dal regime, alle cui contestazioni egli adduceva la scusa che il suo teatro essendo dialettale non era gradito al regime, che appena lo tollerava.

Ma nei suoi riguardi non vennero mai presi provvedimenti e sembra addirittura che Benito Mussolini così avesse avuto ad esprimersi coi suoi confidenti “I De Filippo non si toccano, sono monumenti nazionali!

Nel ’44 essendo stato avvisato da Totò di essere stato incluso insieme al fratello Peppino nelle liste dei deportati verso il nord, egli interruppe le recitazioni all’Eliseo di Roma e si nascose presso amici fidati.

La madre Luisa che seguì con angoscia le vicissitudini dei figli si ammalò e poi si spense.

Nel ’52 il suo matrimonio con Dorothy venne annullato. Intanto egli già da alcuni anni era innamorato di Thea Prandi, che sposò nel ’56, dopo aver avuto la trascrizione dell’annullamento.

Da Thea Prandi ebbe 2 figli: Luca e Luisella.

Un altro grave lutto lo tormentò nel’60 mentre è impegnato al Teatro Quirino di Roma nella rappresentazione della commedia “Sabato, domenica,e lunedì”: la figlia Luisella di appena 10 anni, che era in vacanza al Terminillo con il fratello, moriva, lasciando un grande dolore in famiglia. L’anno successivo morì anche la moglie Thea e, pur essendo da lei separato da alcuni anni, ne fu immensamente addolorato.

Nel ’77 (il 4 febbraio) sposò, in segreto, nella sua casa di Via Cesare Rosaroll a Napoli, Isabella Quattrini, il rito venne celebrato dal sindaco Valenzi.

Nell’80 finalmente riuscì a fondare la scuola di drammaturgia, solo che la sua sede non pote’ essere Napoli come avrebbe voluto, ma Firenze, realizzando così anche questo grande sogno. In questa impresa gli fu accanto il grande Vittorio Gasman, che ne accettò la direzione.

Eduardo morì a Roma il 31/10/1984 e riposa nel cimitero del Verano, laddove riposano i tantissimi personaggi illustri del nostro paese.

Eduardo era l’attore completo, capace di far parlare ogni piega del suo viso, anche le pause, ben dosate e studiate, erano eloquenti e, come le sue parole, entravano nel cuore della gente; egli aveva la capacità di andare direttamente al cuore delle ragioni profonde dell’umano e dirle con la semplicità di un “classico”.

Nelle poesie c’è soprattutto l’uomo che in ogni circostanza sa parlare agli uomini con tono sommesso e fraterno.  

Ugo D’Ugo

Detto questo adesso ascolterete dalla voce mia un breve monologo tratto da “Questi fantasmi” e poi con Pina Di Nardo, un breve dialogo tratto dalla Filumena Marturano ed alcune poesie che ho scelto da ‘O penziero..

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